Exhibition
ArtSummit III 2025 - Vesuvio Contemporary Experience and Residency presenta Biennale del Vesuvio
2 May 2025 – 10 May 2025
Regular hours
- Monday
- Closed
- Tuesday
- 10:00 – 18:00
- Wednesday
- 10:00 – 18:00
- Thursday
- 10:00 – 18:00
- Friday
- 10:00 – 18:00
- Saturday
- 10:00 – 18:00
- Sunday
- 10:00 – 18:00
Timezone: Europe/Rome
Free admission
Online
- Language: Italian
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Art Summit 2025 inaugura la Biennale del Vesuvio, un progetto di ricerca artistica innovativo che supera i modelli espositivi tradizionali: un ciclo fluido di pratiche site-specific, attivazioni e dialoghi interdisciplinari con il Vesuvio come epicentro simbolico e geografico.
About
Le associazioni Tramandars, Collettivo Zero, Progetto Fiori e Vesuvio Adventures, con
la partecipazione di Amira APS, sono liete di annunciare la terza edizione di Art Summit –
Vesuvio Contemporary Experience and Residency, che da quest’anno entra a far parte
della Biennale del Vesuvio.
Ideato dall’associazione Tramandars, che ha inaugurato la prima edizione nel 2023, Art
Summit è un programma di ricerca e residenze artistiche che si svolge a Somma Vesuviana
(Na). Anche quest’anno l’evento si aprirà in concomitanza della conclusione della Festa
della Montagna – conosciuta anche come Festa di Castello – la pratica devozionale più
simbolica del territorio, che si tiene a partire dal primo sabato dopo Pasqua e culmina il 3
maggio con una salita collettiva sul Monte Somma.
Il programma Art Summit – Vesuvio Contemporary Experience and Residency si
svolgerà dal 2 al 10 maggio 2025 e coinvolgerà un gruppo internazionale di partecipanti -
tra cui artisti, designer, musicisti, curatori e professionisti del mondo dell’arte e della cultura -
invitati a condividere il rito con la comunità locale e a prendere parte a un percorso di
ricerca, incontri e visite nel cuore del complesso Somma-Vesuvio.
La sovrapposizione tra l’inizio del Summit e la conclusione della Festa della Montagna
segna, in modo ancor più potente, l’incontro diretto con il ricchissimo patrimonio culturale
materiale e immateriale del territorio, offrendo un’occasione per avviarne una rilettura
attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea.
Gli artisti quest’anno visiteranno: Museo Nitsch, Casa Morra, Fondazione Morra Greco,
Fondazione Made in Cloister, Parco Archeologico di Pompei, Museo Emblema, ARS-
Archivio Russo Somma, Scavi della Villa Augustea, Fonderia Nolana del Giudice e
Laboratorio Avella.
Art Summit si configura anche come un invito concreto rivolto agli artisti e ai professionisti
invitati, con l’obiettivo di generare connessioni per partecipare successivamente a Vesuvio
Contemporary Residency, il programma di residenze d’artista presso Casa Tramandars,
nel centro storico di Somma Vesuviana, il Casamale. Durante ogni residenza, ogni
partecipante riceverà un invito a produrre un'opera da installare nello spazio del borgo e che
sarà donata alla custodia della comunità locale.L’edizione 2025 segna anche l’avvio della Biennale del Vesuvio, un progetto di ricerca che
supera i modelli espositivi tradizionali del canonico modello Biennale – configurandosi come
un ciclo fluido e diffuso, composto da azioni, pratiche e attivazioni artistiche, che avrà
come epicentro simbolico e geografico il Vesuvio.
La programmazione intende creare un cambio di prospettiva che permetta di osservare il
territorio vesuviano, e non più solo il centro di Napoli, come luogo generativo, scenario di
visioni e narrazioni culturali e artistiche capaci di oltrepassare i propri confini fisici. La
Biennale del Vesuvio si propone, in tal senso, come innovativo centro di ricerca per la
contemporaneità del territorio: una piattaforma permanente di pensiero critico, produzione
teorica e sperimentazione linguistica, aperta a pratiche processuali, site-specific e
transdisciplinari, un luogo dove riflessione e azione si incontrano, intrecciando la ricerca
artistica e curatoriale, ma anche la pedagogia radicale e la progettazione culturale. La
Biennale del Vesuvio - che prende inizio con la sua prima edizione 2025-2027 - non è una
destinazione, ma un punto di partenza, all’interno della quale le iniziative, seppur
concentrate nell’area vesuviana, mirano a irradiarsi e connettersi, diventando dispositivi
mobili di senso, in grado di attivare dialoghi inter- e transdisciplinari, contaminazioni
linguistiche e connessioni con contesti internazionali.
Artisti invitati ad Art Summit 2025:
Gli artisti invitati e selezionati dal team delle associazioni coinvolte all’edizione 2025/2026
sono:
Giulio Bensasson (Roma)
Andrea Bolognino (Napoli)
FLOVVER (Roma)
Hetty Laycock (Cambridge)
Rovers Malaj (Albania)
Millim Studio (design studio - Roma )
Rebecca Moccia (Napoli)
Ludovica Proietti (Roma)
QOA e Primerio (Buones Aires, Argentina
TipStudio (design studio, Firenze)
Dominika Trapp (Budapest)
ZicZic Edizioni (Bari)
(Gli artisti saranno presenti al launch party in Hubside)
Art Summit 2025 è supportato da STARE - Associazione delle Residenze Artistiche
Con il Patrocinio de “L’Unità Grande Pompei” e Ars- Archivio Russo Somma -
Storia,arte,cultura e letteratura dal Vesuvio.
Partner del progetto: Amici del Casamale, Hub-Side- Spazio Libero, Pro Loco Somma
Vesuviana, Somma Trekking, Black Spring Graphics Studio, Casa del Principe e Treqquarti.
Asset progettuali: Casa Tramandars e Pu-técaBiennale del Vesuvio/ BNN VSV https://www.instagram.com/bnnvsv/
Con l’edizione 2025, Art Summit presenta la Biennale del Vesuvio:
Artsummit 2025 segna l’avvio della Biennale del Vesuvio.
BNN VSV intende superare i modelli espositivi tradizionali della Biennale canonica,
configurandosi come un ciclo fluido e diffuso di azioni, pratiche e attivazioni artistiche, con il
Vesuvio come epicentro simbolico e geografico.
La programmazione futura mira a produrre un cambio di prospettiva, riconoscendo il
territorio vesuviano – e non più solo il centro di Napoli – come luogo generativo: scenario di
visioni, narrazioni culturali e pratiche artistiche capaci di oltrepassare i propri confini fisici e
simbolici.
La Biennale del Vesuvio si propone come un centro di ricerca innovativo sulla
contemporaneità del territorio: una piattaforma permanente di pensiero critico, produzione
teorica e sperimentazione linguistica, aperta a pratiche processuali, site-specific e
transdisciplinari. Un luogo dove riflessione e azione si intrecciano, accogliendo la ricerca
artistica e curatoriale, la pedagogia radicale e la progettazione culturale.
La Biennale del Vesuvio non è una destinazione, ma un punto di partenza. Le iniziative, pur
concentrate nell’area vesuviana, mirano a irradiarsi e connettersi, diventando dispositivi
mobili di senso, capaci di attivare dialoghi inter- e transdisciplinari, contaminazioni
linguistiche e connessioni con contesti internazionali.
Il Vesuvio non è più solo oggetto di osservazione: guarda, interroga, genera visioni. È una
geografia attiva da cui ripensare il contemporaneo.
«Babanton is a game. It is crucial to understand the gameplay.
First, from its terminology: in Sundanese,
"help" (Indonesian: bantu) is translated as "banton"
, but the word babanton
contains a repetition of "banton"
. It means the help is reciprocated, like in a game. Babanton is a societal value in
Jatiwangi. As a game, it starts from individual needs. In neighbourhood social practices, as a good neighbour, it is a
social obligation to help a fellow neighbour who is having hajat (event, ceremony, errands).Therefore, we need to
sacrifice our "time"
, even if it's work time. It subsequently establishes a social "currency" that uplifts our dignity as
people living in a community. A help from our neighbour, as a currency, may be exchanged in times of need».
Babanton art. The good neighbours agree to always agree, Bunga Siagian & Ismal Muntaha in 𝑀𝑎𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑀𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑠. 𝐴
𝑉𝑜𝑐𝑎𝑏𝑢𝑙𝑎𝑟𝑦 𝑓𝑜𝑟 𝐶𝑜𝑙𝑙𝑒𝑐𝑡𝑖𝑣𝑒 𝐴𝑟𝑡𝑠, 2022, Valiz
[ ITA]
«Babanton è un gioco. È fondamentale comprenderne il funzionamento, a partire dalla terminologia: in sundanese,
"aiutare" (in indonesiano: bantu) si traduce con banton, ma il termine babanton contiene una ripetizione di banton.
Questo significa che l’aiuto è reciproco, come in un gioco. Babanton è un valore sociale a Jatiwangi. Come gioco, parte
dai bisogni individuali. Nelle pratiche sociali di quartiere, essere un buon vicino implica l’obbligo sociale di aiutare chi sta
organizzando un hajat (evento, cerimonia, commissione). Per farlo, è necessario sacrificare il proprio “tempo”
, anche
quello lavorativo. Questo gesto crea una sorta di “moneta sociale” che rafforza la nostra dignità come membri di una
comunità. L’aiuto ricevuto da un vicino diventa così una moneta che può essere “scambiata” in momenti di bisogno».
Babanton art. The good neighbours agree to always agree, Bunga Siagian & Ismal Muntaha in
𝑀𝑎𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑀𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑠. 𝐴 𝑉𝑜𝑐𝑎𝑏𝑢𝑙𝑎𝑟𝑦 𝑓𝑜𝑟 𝐶𝑜𝑙𝑙𝑒𝑐𝑡𝑖𝑣𝑒 𝐴𝑟𝑡𝑠, 2022, Valiz